Riformatore sociale inglese. Convinto assertore
dell'uguaglianza degli uomini allo stato di natura, sostenne che la
proprietà privata fosse il risultato di un atto di forza perpetrato da
pochi uomini a danno dei più, causandone lo stato di povertà.
Secondo il suo pensiero era necessario ridistribuire la terra tra tutti. Il suo
pensiero fu diffuso attraverso opuscoli e poemi che gli costarono due arresti
nel 1784 e nel 1801. Raccolse intorno a sé un gruppo di seguaci chiamati
“filantropi spenceani” (Newcastle on Tyne 1750 - Londra 1814).